O Tristezza
nostalgica malinconica tristezza
hai mostrato la tua testa!
Altezza,
non pássi inosservata
t'hanno smascherata
qualcuno t'ha denunciata
qualcosa t'ha enunciata
ma in veritá
eri
e sei sempre stata
solo nascosta.
Ora,
nella tua altezzosa tristezza
abbassa la cresta
poiche,
le lancie in resta
hanno disvelato la tresca
(Sorpresa)
Sereno azzurino Cielo
t'apristi ieri e sei aperto Oggi
Nubolositá dimenticata
o nubi passeggere procrastinatrici?
Sia la prima che la seconda
anima e ripristina il Nubendo
poiché
fosse o non fosse un'opera spartana
sarebbe senza senso
È nel giansenismo
teoria eretica
che possiamo acclarare
i nostri reclami o richiami.
O Tu
Cor infelice
m'hai appena acceso
Cedo
felicimente
consapevolmente
amorosamente
passionatamente
e, trepidamante
sogno.
(...)
Giorni che vorrei fossero mai esistiti
Giorni che non vorrei mai svegliarmi
Giorni che nascono stanchi perché qualcosa.........
Ieri fu un semplice mal di schiena
Oggi è tutto diverso
Oggi anche il té è troppo dolce, i biscotti amari
Piove e mi rende felice
Ancor lo scuro mi penetra come una lama
Ferito in questo corpo
Senza conoscere il perché
Forse un giorno ci capiremo
...spero nel domani...
...un altro giorno nella noia...
...altri istanti di solituidine...
...tante telefonate insulse...
...quante parole ricercate...
...il semplice motivo è la mia tristezza...
...la tua gioia è la mia preoccupazione....
...il mio essere la mia distruzione....
...osservo ma non ti vedo...
...sei solo, io altrettanto...
...vorresti avvicinarmi ed io allontanarmi...
...qui rimango senza te...
...forse un giorno ci capiremo
Silenzio
Aspetto silenzioso
c'é chiasso nella grancassa toracica
dove il ballerino cuore s'è d'esto
È tutto un rumoreggiare ma non sento niente
Non sento perché non voglio sentire o
perché posso non sentire?
Sono un privilegiato?
un maledetto?
Qualcosa mi giunge all'orecchio
è forse un suono perverso?
è un maldestro gioco maestro?
sicuramente è un giullare Reale
reale o virtuale?
Nel mio regno incantato vige il Santo Silenzio
tant'è, che fuori da qui
non esiste il minimo discernimento silente
ma Dio, m'ha donato bontà e malvagitá
e perciò uso virtù e vizi per gozzovigliare.
Attento, O Malfusso
dal continuo flusso e riflusso
poiché rinneghi il Patrio Potere del Chiassoso Rumore
Turpe ma anche imbellettato
quando volge il suo sguardo nel tuo silenzio dorato.
Spogliati e senti quanto rumore può dare un semplice respiro, una vellutata mano, un bacio schioccante, una lingua penetrante.
Li Senti?
Sono rumori o piaceri?
Preferisci ancora il tuo silenzio?
Silenzio...
Filosoficamente Brasile
martedì 19 luglio 2011
domenica 10 luglio 2011
Siete un Nessuno o Qualcuno?
Sono un nessuno che cerca qualcuno.
Quando trovo qualcuno ritorno ad essere nessuno così, quel qualcuno, si stanca di me ed io ritorno nessuno;
come se essere nessuno sia una scusa per non affrontare la realtà come Qualcuno, una realtà che, a Me Nessuno, non sta bene.
Spero comunque che qualcuno quando m’incontra non dica di non aver conosciuto un nessuno, perché anche se sembro e voglio apparire un nessuno, sono sempre qualcuno.
Ripeto la descrizione casomai qualcuno non avesse capito che io sono un nessuno, e, continua a chiedersi perché come Nessuno cerco qualcuno.
Se c’è una storia che vorrrei seriamente raccontare è la mia storia di uomo nessuno che continua a procurare qualcuno.
Forse è una maledizione quella di essere nessuno ma trovo che sia inerente al fatto che, un nessuno, per sentirsi qualcuno, procuri qualcuno.
Detto fatto, auguro a qualcuno di non essere mai nessuno perché se si è un nessuno, nessuno ti vede, ti cerca, si chiede chi sei e, se tutti fossimo nessuno o qualcuno, nessuno o qualcuno cercherebbe qualcosa.
In pratica: sia Nessuno che Qualcuno sono personalitá neutre nel momento in cui capiscono che sono niente, che servono a niente.
Sono un nessuno che cerca qualcuno.
Quando trovo qualcuno ritorno ad essere nessuno così, quel qualcuno, si stanca di me ed io ritorno nessuno; come se essere nessuno sia una scusa per non affrontare la realtà come Qualcuno. Una realtà che, a Me Nessuno, non sta bene.
Spero comunque che qualcuno quando m’incontra non dica di aver conosciuto un Niente, perché anche se sembro e voglio apparire un nessuno, sono sempre Qualcuno.
Ripeto la descrizione casomai qualcuno non avesse capito che io sono un Nessuno e continua a chiedersi perché come Nessuno cerco Qualcuno.
Se c’è una storia che vorrrei seriamente raccontare è la mia storia di uomo-niente che continua a procurare Qualcuno.
Forse è una maledizione quella di essere nessuno ma trovo che sia inerente al fatto che, un nessuno, per sentirsi qualcuno, procuri Qualcuno.
Detto fatto, auguro a qualcuno di non essere mai nessuno perché se si è un nessuno, nessuno ti vede, ti cerca, si chiede chi sei e, se tutti fossimo nessuno o qualcuno, nessuno o qualcuno cercherebbe qualcosa.
In pratica: sia Nessuno che Qualcuno sono personalitá neutre nel momento in cui capiscono che sono un Niente, che non servono a Niente.
sabato 9 luglio 2011
Solitudine Ancestrale
Sono tante le ragioni del mio espatrio , l'abbandono della amata Italia ma , la ragione principale, il vero motivo che mi ha spinto in questa terra barbara , è stato il clima, il caldo, il cielo sempre
azzurro, la brezza che non smetteva mai di soffiare insufflandomi arie sempre allegre che beneficiavano il mio bioritmo e, ovviamente, tutto l'umore che genera Amore.
Ora, dopo vent'anni anche qui il clima è rovinato come la terra erosa dagli eventi climatici.
Tutto s'é incupito e dilaniato sotto le sferzate involute di personaggi maldestri. Sì, perché la causa di tutto questo schifo, di
questa nuvolositá perenne, di questo caldo afoso, di questa appiccicaticcia salsedine statica sulla pelle e corrosiva di metalli, è l'uomo, è l'emigrato, è lo straniero, sono io e Voi che siamo traslocati qui.
Cercavo una terra vergine, una terra dove vivere e respirare, dove potere defecare e urinare senza sentire il vicino della porta accanto o del piano di sopra , ma mi sono ricreduto poiché qui, i vicini,
buttano la spazzatura in strada dove le auto la macinano sotto i pneumatici.
Queste Ruote mostruose vengono azionate a mezzo di tavolette che aprono il carburatore di motori a scoppio, e, l'unico responsabile di questa azione scellerata è sempre l'uomo.
Siamo circondati da mostri .
Sia il vicino che l'automobilista mi incupiscono come il clima.
Tutto mi scivola addosso come PTSD (post traumatic stress desease) .
Sono traumatizzato a ogni istante.
Da quando mi sveglio e sento i"comunisti" sbraitare ai lavoratori a quando i miei cani si nascondono impauriti per i botti di inizio e fine festa/raduno.
I continui martellamenti da decibel, da auto trainanti casse acustiche a tutto volume mi riempiono di ansia e paure.
Solo uscire di casa dopo le 19:00 è un guardarsi attorno come se si prevedesse o sentisse l'assassinio o il furto.
Tutto é così instabile e insicuro che il pianto è la sola soluzione alla depressione sempre in agguato.
Le persone ti fissano a distanza e cambiano marciapiede per precauzione poiché incrociandoti potrebbero subire qualche violenza.
Il quaranta per cento dei brasiliani ha subito una violenza da sconosciuti (senza contare le violenze domestiche che sono poco denunciate).
I traumi da stress post traumatico sono visibili in tutti i comportamenti schizoidi delle persone.
Qui non c'é piú nessuno (in verità non so se c'é mai stato) che inizi un discorso col Buongiorno e lo termini con un arrivederci. Tutti usano un linguaggio rudimentale fatto di suoni e mezze parole, per poi non dire nulla se non quello che di prassi si dice per non stare in silenzio.
Il silenzio è dentro di noi e nessuno s'azzarda a comunicare la propria solitudine.
Tutti vogliamo apparire solari come il sole che non brilla più e perciò emettiamo raggi gamma, freddi ma
penetranti, così penetranti che riusciamo a capire quanto male stiamo.
Se il clima influisce sul nostro carattere il nostro futuro sará sempre più complicato tant'é che qualsiasi terapia è un fallimento. E allora viva l'eterna idiozia e così sia.
azzurro, la brezza che non smetteva mai di soffiare insufflandomi arie sempre allegre che beneficiavano il mio bioritmo e, ovviamente, tutto l'umore che genera Amore.
Ora, dopo vent'anni anche qui il clima è rovinato come la terra erosa dagli eventi climatici.
Tutto s'é incupito e dilaniato sotto le sferzate involute di personaggi maldestri. Sì, perché la causa di tutto questo schifo, di
questa nuvolositá perenne, di questo caldo afoso, di questa appiccicaticcia salsedine statica sulla pelle e corrosiva di metalli, è l'uomo, è l'emigrato, è lo straniero, sono io e Voi che siamo traslocati qui.
Cercavo una terra vergine, una terra dove vivere e respirare, dove potere defecare e urinare senza sentire il vicino della porta accanto o del piano di sopra , ma mi sono ricreduto poiché qui, i vicini,
buttano la spazzatura in strada dove le auto la macinano sotto i pneumatici.
Queste Ruote mostruose vengono azionate a mezzo di tavolette che aprono il carburatore di motori a scoppio, e, l'unico responsabile di questa azione scellerata è sempre l'uomo.
Siamo circondati da mostri .
Sia il vicino che l'automobilista mi incupiscono come il clima.
Tutto mi scivola addosso come PTSD (post traumatic stress desease) .
Sono traumatizzato a ogni istante.
Da quando mi sveglio e sento i"comunisti" sbraitare ai lavoratori a quando i miei cani si nascondono impauriti per i botti di inizio e fine festa/raduno.
I continui martellamenti da decibel, da auto trainanti casse acustiche a tutto volume mi riempiono di ansia e paure.
Solo uscire di casa dopo le 19:00 è un guardarsi attorno come se si prevedesse o sentisse l'assassinio o il furto.
Tutto é così instabile e insicuro che il pianto è la sola soluzione alla depressione sempre in agguato.
Le persone ti fissano a distanza e cambiano marciapiede per precauzione poiché incrociandoti potrebbero subire qualche violenza.
Il quaranta per cento dei brasiliani ha subito una violenza da sconosciuti (senza contare le violenze domestiche che sono poco denunciate).
I traumi da stress post traumatico sono visibili in tutti i comportamenti schizoidi delle persone.
Qui non c'é piú nessuno (in verità non so se c'é mai stato) che inizi un discorso col Buongiorno e lo termini con un arrivederci. Tutti usano un linguaggio rudimentale fatto di suoni e mezze parole, per poi non dire nulla se non quello che di prassi si dice per non stare in silenzio.
Il silenzio è dentro di noi e nessuno s'azzarda a comunicare la propria solitudine.
Tutti vogliamo apparire solari come il sole che non brilla più e perciò emettiamo raggi gamma, freddi ma
penetranti, così penetranti che riusciamo a capire quanto male stiamo.
Se il clima influisce sul nostro carattere il nostro futuro sará sempre più complicato tant'é che qualsiasi terapia è un fallimento. E allora viva l'eterna idiozia e così sia.
venerdì 8 luglio 2011
Il Tricolore
Stamattina il mio bioritmo s’è svegliato alle cinque e, non sapendo cosa fare, o meglio, sapeva cosa fare, ma la sorpresa fu tanta, che dimenticò di fare quello che solitamente fa; solitamente non fa niente a parte pensare a quello che deve fare, che poi non fa perché trova sempre da fare altro. Spero di essermi spiegato. Dunque: alle cinque del mattino il cielo è ancora nero, non propriamente nero– sì, c’è la luna piena ma è difficile vederla e, quando si vede, è una rarità poiché il cielo stellato è solo nelle immagini. Ha quel colore grigio che uno non sa se è perché sta iniziando un altro giorno, per cui dal nero della notte si passa al grigio mattino poi al celestino.. più sul bianco che sul blu uguale al grigio che dovrebbe essere nero …. . Ritorniamo alle cinque del mattino. La prima cosa che si fa, cos’è? Mah, una bella pisciata! Dove? Solitamente in un recipiente che il più delle volte è cementato in un locale adibito a questa funzione. Un locale per pisciare? Sì, senno tutti piscerebbero dove gli capita! Infatti, io uso il cesso come qualsiasi civilizzato, anche se mi piacerebbe pisciare dal balcone (!) “Allora, cosa faccio oggi?”. Come ogni mattina mi do la risposta, ma siccome stamani era un po’ presto – vi ricordo che erano le cinque- decisi di lasciare trascorrere un po’ di tempo. Il tempo passò e arrivò la sera senza ricordare cosa dovevo fare, perché ovviamente avevo qualcosa da fare, programmato, ma siccome era programmato non la feci, ma feci tutt’altro: 2x2+2x2=8. 8mq è la parete che feci, non con i mattoni e il cemento ma col pennello. I mattoni non sono intonacati né imbiancati ma nudi e crudi, poiché mi piace fissare un muro dove posso vedere i mattoni. Il pennello l’ho usato per spolverare i mattoni, non per pitturarli, non li pitturerei mai, sarebbe un crimine per me! Dal pennello passai alla paletta, non per raccogliere lo sporco, giacché la polvere vola via da sé e, quando si abita all’ultimo piano, basta lasciare le finestre aperte e il vento lavora come qualsiasi colf (forse meglio). La paletta la usai per cavare tre piccole piante di pomodoro che stavano soffocando quelle già alte fiorite e belle e, i pomodorini, se verranno, picchietteranno di rosso questa foresta verde che lascia intravedere sprazzi di bianco...Penso all'Italia, alla bella bandiera, a quei sani colori che la rappresentano: Verde Bianco e Rosso, il mio tricolore.
domenica 3 luglio 2011
Insicurezza=Depressione
Si può scrivere che la depressione, nelle varie tipologie, è patologicamente radicata nel'attuale metodologia sociale? Io credo che la risposta sia SÌ poiché, l'insicurezza generale che affligge l'umanitá, è la causa e concausa di alienazioni, accidie, negligenze o, nelle forme diversive e edonistiche, scelleratezze, incoscienze o eterna follia.Con l'apertura delle menti formattate nei blog, abbiamo una "finestra" aperta su idee e pensieri confutabili, egregiamente difese e portati avanti senza una ragione logica se non quella della depressione. In pratica si scappa da una schizofrenia configurata nel lavoro-famiglia verso una subordinazione da denaro-salute. I profittevoli rendimenti patrimoniali suppliscono al fabbisogno di sicurezza quando la stessa è un problema sociale. Il solo uscire di casa comporta una vincita alla Lotteria quando si rientra. Se il denaro è sicurezza la vita è pagata ma pagando per la vita-sicurezza si spende il denaro-sicurezza. Tutto questo giro amorfo e inconcludente, nel paese dei balocchi Brasile, ha un costo che si chiama depressione. Nessuno sfugge a questo machiavellico e evidente stato d'animo dell'individuo. Se si evince ilaritá e ottimismo ci si domanda a quale follia è incorso il malcapitato personaggio. Se si assiste a pessimismo e ombrositá ci si chiede quali sono i mali che affliggono il soggetto. Non esiste più la discrezione o la semplicitá. La prima la si scambia per snobbismo mentre la seconda per deficienza. Tutti sono diventati furbi. C'è chi porta i soldi in Brasile e se li gode al ventesimo piano dietro a un balcone vetrato mentre giù, in strada, bivaccano famiglie di miserabili che scavano con le mani il mangiare dentro secchielli che contenevano vernici. C'é chi si è scoperto palizzanaro e cementa coste e spiagge vergini vendendo case unifamiliari. C'é chi, richiamato da offerte di lavoro, è sbarcato qui per i privilegi che offrono gli schiavi analfabeti, da usare come domestiche/autisti/badanti e, perché No, mogli che servono per rigenerare altre famiglie, perché molti, hanno abbandonato donne e figli in Italia perché obbligati dalla legge a passare gli alimenti di mantenimento. È chiaro che con una bella pensioncina INPDAP, gli ex dipendenti pubblici, che dovevano riformare e modernizzare l'Italia civica e laica, ma si sono guardati bene per non perdere i benefici a cui ora attingono a piene mani, possono vivacchiare e "divertirsi" in qualche località sperduta dove il costo della vita è ancora ragionevole e la "mano d'opera femminile" quasi gratuita. Quello che più preoccupa, in tutto questo scappare e ricostruire, sono le personalitá contorte, conservatrici, di tanti che si dicono felici senza conoscere il vero significato di una parola che non esiste. La felicità è stare bene con se stessi perché gli altri danno sicurezza . Conoscere la violenza che ci circonda ci deprime e perciò si entra in depressione. Non ci sono altre vie.
mercoledì 29 giugno 2011
Biomassa dalle Carogne
Secondo un’indagine di mercato il problema energia viene subito dopo la preoccupazione della perdita di potere acquisitivo per mezzo dei salari.
E’ praticamente un paradosso, giacché se c’é più consumo, inevitabilmente , abbiamo necessitá di più energia, sia per fabbricare quei beni anelanti sia per bruciare il combustibile adrenalina.
Tutti auspicano un'energia da fonti rinnovabili come il sole e il vento ma, vuoi per la scarsa resa costo-produzione vuoi per la deturpazione del paesaggio, pochi azzardano a sfidare la natura rea di continue mutazioni.
Sembra che anche le centrali di biomassa siano antieconomiche sia per l’utilizzo del territorio a detrimento di colture alimentari - il caro soia e zucchero sono già realtà palpabili al supermercato- sia per il trasporto poiché, le enormi zone rurali sparse ai quattro estremi di un territorio con quasi 9milioni di kmq, necessita di infrastrutture quali strade o ferrovia.
Le prime sono decisamente insufficienti e maltenute e, le seconde, quando esistono, non sono elettrificate. Conseguentemente, anche volendo modernizzare strade e ferrovie, sia per le piogge tropicali che per le terre rubate all'agricoltura per farne via di traffico, si incrementerebbe il costo di base di foraggi o biomassa.
Ci sono delle zone, in ogni Comune che si rispetti, servite da strade più o meno asfaltate poiché, le responsabilità delle amministrazione politiche-mafiose, terminano dove la provvidenza e beneficiata.
La ragnatela viaria confluisce come i vasi linfatici verso l'organo che pompa energia; la costruzione di una centrale a biomassa da carogne?
Sto proponendo i tradizionali e lacrimevoli cimeteri, sì, proprio quei luoghi che vengono visitati saltuariamente o ossessivamente da individui che ricercando conforto ai propri mali o sublimano le proprie malevolenze coi morti, esseri inesistenti e inutili adatti solo a fagocitare illusioni misteri e credenze. I famosi fuochi fatui sono metano che si disperde nell’ambiente. Se i morti si lasciassero in decantazione, in luoghi ermetici, sfrutteremmo i gas come energia.
In Brasile c'è un potenziale di energia persa.
Tutte quelle persone senza casa che deambulano senza meta o in tutti quegli animali( cani muli e cavalli abbandonati) che muoiono senza che nessuno li reclami.
È stata introdotta di nascosto una videocamera all'obitorio comunale (IML) e abbiamo assistito pavidi a macellazioni di cadaveri per le richieste più assurde: dalle Università di studi alle cliniche mediche.
I sette funzionari comunali arrotondavano lo stipendio vendendo squarci di carogne.
Un noto e colto signore http://it.wikipedia.org/wiki/Aldous_Huxley ,già nel 1938, consigliava i crematori per riscaldare Londra.
Io ho un'idea sulle carogne ma non la dico per non farmi rubare il progetto ma un piccolo indizio lo do:che ne dite di incanalare i gas dei cadaveri per far palpitare cuoricini da installare in ogni dove delle nostre amate residenze?
Se sapessimo che quei cuoricini sono azionati con l'energia del nostro caro defunto prenderemmo la vita più filosoficamente. Non c’é niente di più bello, sapere, che anche da morti, possiamo renderci utili a chi abbiamo tanto amato; un calore eterno.
E’ praticamente un paradosso, giacché se c’é più consumo, inevitabilmente , abbiamo necessitá di più energia, sia per fabbricare quei beni anelanti sia per bruciare il combustibile adrenalina.
Tutti auspicano un'energia da fonti rinnovabili come il sole e il vento ma, vuoi per la scarsa resa costo-produzione vuoi per la deturpazione del paesaggio, pochi azzardano a sfidare la natura rea di continue mutazioni.
Sembra che anche le centrali di biomassa siano antieconomiche sia per l’utilizzo del territorio a detrimento di colture alimentari - il caro soia e zucchero sono già realtà palpabili al supermercato- sia per il trasporto poiché, le enormi zone rurali sparse ai quattro estremi di un territorio con quasi 9milioni di kmq, necessita di infrastrutture quali strade o ferrovia.
Le prime sono decisamente insufficienti e maltenute e, le seconde, quando esistono, non sono elettrificate. Conseguentemente, anche volendo modernizzare strade e ferrovie, sia per le piogge tropicali che per le terre rubate all'agricoltura per farne via di traffico, si incrementerebbe il costo di base di foraggi o biomassa.
Ci sono delle zone, in ogni Comune che si rispetti, servite da strade più o meno asfaltate poiché, le responsabilità delle amministrazione politiche-mafiose, terminano dove la provvidenza e beneficiata.
La ragnatela viaria confluisce come i vasi linfatici verso l'organo che pompa energia; la costruzione di una centrale a biomassa da carogne?
Sto proponendo i tradizionali e lacrimevoli cimeteri, sì, proprio quei luoghi che vengono visitati saltuariamente o ossessivamente da individui che ricercando conforto ai propri mali o sublimano le proprie malevolenze coi morti, esseri inesistenti e inutili adatti solo a fagocitare illusioni misteri e credenze. I famosi fuochi fatui sono metano che si disperde nell’ambiente. Se i morti si lasciassero in decantazione, in luoghi ermetici, sfrutteremmo i gas come energia.
In Brasile c'è un potenziale di energia persa.
Tutte quelle persone senza casa che deambulano senza meta o in tutti quegli animali( cani muli e cavalli abbandonati) che muoiono senza che nessuno li reclami.
È stata introdotta di nascosto una videocamera all'obitorio comunale (IML) e abbiamo assistito pavidi a macellazioni di cadaveri per le richieste più assurde: dalle Università di studi alle cliniche mediche.
I sette funzionari comunali arrotondavano lo stipendio vendendo squarci di carogne.
Un noto e colto signore http://it.wikipedia.org/wiki/Aldous_Huxley ,già nel 1938, consigliava i crematori per riscaldare Londra.
Io ho un'idea sulle carogne ma non la dico per non farmi rubare il progetto ma un piccolo indizio lo do:che ne dite di incanalare i gas dei cadaveri per far palpitare cuoricini da installare in ogni dove delle nostre amate residenze?
Se sapessimo che quei cuoricini sono azionati con l'energia del nostro caro defunto prenderemmo la vita più filosoficamente. Non c’é niente di più bello, sapere, che anche da morti, possiamo renderci utili a chi abbiamo tanto amato; un calore eterno.
lunedì 27 giugno 2011
Dissertazioni filosofiche e antitesi sull'HIV
L'uomo ha sempre convogliato le sue credenze nonché fede in quel moralismo identificato nella religione o Stato. Sia il laico che il credente hanno sempre derubricato il loro potere a associazioni ambigue e perciò sono stati inficiati di dogmi antietici. Se ora ci ritroviamo a combattere con pregiudizi o preconcetti, quando non ci si imbatte nella vera discriminazione che sfocia nelle fobie e in tutte quelle manifestazioni antropologiche di cui l'uomo è portatore genetico, lo dobbiamo a anni di oscurantismo intellettuale nonché condizionamento delle azioni o comportamenti. Se la mente elabora una controdifesa psicologica, credendosi portatrice del sapere, poiché l'ignoranza è il nemico principale di tutte le teorie, è solo in funzione di un vivere sereno e lontano dai problemi. Problemi che sempre verranno a disturbare l'operato di una vita dignitosa, per il fatto che i Sieropositivi non appartentengono a una classe sociale maggioritaria. L'homo sieropositivos non deve pensare che il mondo attorno a lui sia malvagio ma deve contabilizzarsi come un estraneo tra i quasi perfetti. Anche Aristotele sosteneva l'eliminazione di bambini "difettosi". Non siamo al barbaro se pur colto Aristotele ma, per difenderci, abbiamo elaborato vari sistemi. Se la famiglia è la prima barriera da superare e, non ci sono le premesse per cambiarla, rimane solo lasciare usi costumi e comoditá e affrontare il mondo con la lancia in resta. D'altra parte, il nostro sistema genetico è per il 30 per cento non genitoriale. Se poi uno di quei due che ci hanno creato se ne va, ed entra in famiglia un alieno, la discutibile filogenesi entra in crisi. Le altre battaglie arrivano conseguentemente appresso poiché la società é foriera di malizia e, il soccombere come il plagiarsi, induce la psiche a un deterioramente alienante insufflando la depressione. Tutto nasce in noi e con noi. Le elaborazione psicoconcettuali, a mio avviso, servono ai deboli di spirito o alle persone che ancora vivono in "governance
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