sabato 18 giugno 2011

È qui la Festa !?



Una delle peculiarità del brasiliano é la musica, la musicalità, il movimento, la danza, e tutte quelle forme mosse da suoni e movimento. La tipica Festa  autoreferente è il Carnevale ma praticamente quasi ogni giorno è una Festa. Le occasioni per festeggiare, per ubriacarsi, per drogarsi,   sono gli eventi tipici delle vita sociale tra la nascita e la morte. L'usanza del divertimento nasce con l'individuo e se qualcuno non gioisce lo si classifica di malinconico e perciò malato. I sani conducono questa corta vita all'insegna della felicitá. Non ho mai conosciuto nessuno che, sbarcato in Brasile,  non volesse più ritornare ma, tanti che, dopo bagordi frizzi e lazzi, rinsavivano e si scusavano per gli impegni che li tenevano lontani dal Brasile. La classica ipocrisia per non dire che i brasiliani sono tutti (quasi) fuori di testa. Una testa che usiamo tutti ma che i più attenti, sensibili, usano più degli altri forse perché si lasciano trasportare da visioni oniriche poiché, se si razionalizzasse subito, invece che filosofare, si percepirebbero molte incongruenze, molte violazioni al proprio corpo-mente, molti soprusi e tanti "omicidi/suicidi". Per un'ora notte o giorno di frenesia si gettano nella Geenna anni di cultura e educazione. Pensando di dimenticare i cieli grigi del mondo civilizzato ci si imbarbarisce con allucinogeni e alcol poiché in Brasile, la cultura tout court, non esiste. È una cultura importata, una cultura scopiazzata dall'Europa o, peggio, mischiata a quella statunitense o africana. Non si capisce più quale sia l'identitá del brasiliano poiché i veri nativi, gli indios, sono stati trucidati dai Gesuiti e sono tutt'ora agli "arrresti domiciliari" in quelle terre che, paradossalmente, prendono il nome di territori indigeni. Un popolo chiuso alla civiltà poiché molte riserve, gestite e controllate dal Governo,  tutelano e preservono le usanze a detrimento della comunicazione e perciò informazione che dánno sia la TV che il Web. Se ai nativi viene precluso il mondo che li circonda e agli abitanti vengono insufflati usi e costumi che non gli appartengono, l'unica uscita di emergenza, le uniche identità riconosciute, stanno nei tanti Carnevali organizzati tutto l'anno e nel carnevalesco Governo. Sì, l'italiano che vive in Brasile è un eterno folião (folle)