giovedì 16 giugno 2011
Vado a Morire in Brasile
Ho appena letto la storia di Carlo nel blog http://menevadoinbrasile.blogspot.com/2011/05/carlo-uno-di-noi-ci-ha-lasciato.html?showComment=1308071963754#c9051309934319093988. Forse ho letto Carlo nel vecchio AIC trasformato in http://www.italianidelceara.org/portal/news.php e perciò con perdita di archivio. Ricordo delle discussioni sul volere a tutti i costi vivere in Brasile, a accettare una cultura "imbarbarita dal benessere". Ricordo il millenovecentottantanove quale anno della mia scoperta del Brasile e, come un avventuriero affascinato da un popolo "vergine", decisi come tanti di lasciare l'Italia e Milano in particolare. L'innamoramento è irrazionale e perciò non pensai - in veritá erano pensieri sviluppatisi in quelle noiose giornate tutte uguali che avrebbere avuto una solo unica uscita: la famiglia. Come un poeta annoiato mi stabilì a Fortaleza, città che reclamizzava duecentosessantasei giornate di cielo sereno. La brezza marina attutiva la canicola di 30 gradi mentre l'oceano, dalla temperatura sempre fresca , a Fortaleza, per la posizione geografica appena sotto l'equatore, regala acque tiepidi rinfrescanti. La metropoli racchiudeva un milione e cinquecentomila abitanti ma non si percepivano neanche per l'estensione quasi doppia paragonata al Comune di Milano. Il traffico automobilistico era scorrevole e a volte inesistente. Il centro é ancora oggi un grande mercato all'aperto dove si scambia di tutto, dai cibi alle merci. Mi piacque subito tant'è che comprai un appartamento e cercai come tutti di inserirmi nella vita sociale. Subito mi accorsi che la mia cultura -indipendentemente dalla lingua- era completamente differente da quel popolo. Le acque chiare e calde in cui mi bagnavo mi regalarono lo stophlicoccus aureo, un batterio che mi portò problemi di udito anche per la negligenza di un otorino incompetente. Anni dopo- scrivendo il portoghese meglio di tanti brasiliani- individuai la causa di quel batterio che, come molti altri, proliferano nelle acque vicino alle abitazioni; la rete fognaria raggiungeva solo il 35 per cento delle case e , l'edificio dove risiedevo che ha venti piani e s'affaccia sul lungomare, succhiava l'acqua dal sottosuolo e la distrubuiva nelle condotte condominiali. All'epoca c'erano problemi di siccità e non c'erano come oggi bacini idrici dove l'acqua è trasportata in Città. In due decenni Fortaleza ha raddopiato la popolazione e triplicato il parco automobilistico. Il PIB, prodotto interno "brutto"in continua espansione ha creato dei mostri di miseria e dei mostri di parvenu. I primi ammazzano trasformati dall'ultima droga di nome OXI per pochi soldi, i secondi travolgono tutto coi Suv sfrecciando alla rincorsa di nuovi business. L'edilizia "verticale" ha soffocato quell'arietta bohemia che allietava le giornate deturpando il paesaggio già sgravo di verde. Tutto è ridotto a una perversa speculazione. Chi cercava nel Brasile un nouvo mondo si é ritrovato come me e Carlo nella sempre eterna terra, una terra che per molti, per chi ci ha creduto, è diventata la terra che ora li ricopre. Riposate in Pace o Voi che qui speravate nel sogno mai avveratosi.
Per te carlo e quelli che come te che hanno seminato l'anima in un Paese che non meritava neanche di essere scoperto le mie sentite condoglianze
